Ciao Vincenzo,
sono Occhiello Rosario ex canoista del C.N. Posillipo, da anni ogni tanto mi
capita di leggere qualche articolo sulla storia della canoa
posillipina, ora anche su internet, visto che da poco mi cimento,
voglio raccontarti la mia vera storia.
Inizio
l'attività sportiva nell' ottobre 1961, dopo appena sette mesi di attività,
per esattezza nell'aprile del 1962, vengo iscritto nella Riunione remiera della
storica regata "Lysistrata", nella categoria assoluti 1000
m. K1 e K2. Tu che sei stato uno sportivo come me, capirai il mio stato,
ero talmente emozionato da non rendere al massimo, conquistanto due medaglie
d'argento.
Mi rifaccio un mese dopo al Lago Patria, con gli
stessi avversari, vincendo K1 m. 1000 e K2 m. 1000 in coppia con
Emidio Durazzi. Già da questi primi risultati misi in mostra le
mie potenzialità e dopo un sopralluogo al Lago Patria dell'allenatore
Federale della canoa Kalman Blaho,contrariamente alle regole,
divenni professionista percependo 35.000 lire al mese(la paga di un
impiegato dell'epoca) più il vitto . |
Per un disaccordo con Arturo Cascone non mi presentai ad
una selezione per la nazionale per le regate di Amsterdam. Ti assicuro che i miei
tempi erano di gran lunga inferiori al vincitore. Nell'agosto 1962
vengo iscritto nelle regate di campionato italiano in K1 e K2. Rinunciai al
K1 optando solo per il K2 in quanto era tale l'affetto
con Emidio Durazzi che non mi sarei mai perdonato di vincere il K1 e
malauguratamente perdere poi il K2. La mia scelta fu quella di diventare
Campioni Italiani noi due o nessuno dei due.
Agli inizi del 1963, ad un raduno PO 64, ultimata la preparazione invernale preolimpica all'Acquacetosa
di Roma, la Federazione ci fece gareggiare fuori
gara all'Interzonale sul Tevere, dove vinco il K1 m. 4.000. Tra i
compagni di nazionale che ricordo con piacere vi erano : DEZI E LA
MACCHIA (medaglia d'argento alle Olimpiadi di Roma del 1960), Cesare ZIGLIOLI,
Cesare BELTRAMI, Claudio AGNISETTA. Dopo 47 anni gli altri mi
sfuggono, devo dire che anche nei ritiri collegiali eravamo super
pagati sotto il nome di un mancato quadagno, sai bene che dovevamo essere
dilettanti.
Nell'estate 1963, ai Campionati Italiani Seniores di Mantova nel K2
m. 10.000, al secondo giro di boa salta la vite del fermo del
cavo d'acciaio del timone. Tu che hai fatto canoa ti rendi conto delle
difficoltà di coprire 5.000 m. senza timoneria. Nonostante questo
inconveniente lottammo prua a prua aggiudicandoci il
secondo posto. Moralmente per noi quel piazzamento valeva più del
primo posto, ma visto che vengo dalla scuola di Arturo Cascone , che dopo
le mie prime due regate dove mi ero classificato secondo, mi disse :
"nel
canottaggio esiste solo il primo posto" non ti racconto delle regate
Nazionali e Internazionali alle quali ho partecipato e non ho vinto,
classificandomi comunque non oltre il
secondo posto.
Non posso però fare a meno di ricordare una regata dove mi sono
classificato oltre il secondo posto, visto che si tratta di un settimo
posto in una finale Mondiale.Da come ti ho scritto si evince che non
ho una grande istruzione, figuriamoci fare una partenza del K1 m. 500 in
inglese! E' come perdere la partenza nei 100 metri piani dell'atletica
, non hai la possibilità di recupero.
Continuo dicendoti che ho
rinunciato a tre titoli italiani categoria assoluti propostomi a
tavolino da Blaho, dovevo fare un misto con Beltrami. Ho
rinunciato
mantenendo fede alla maglia verde e all'amico Durazzi.
La fine della
mia carriera sportiva avviene quando mi rivolgo al Presidente Cerbone
per rinunciare alla paga ed al vitto a beneficio di un futuro post
sportivo. La risposta che mi fu : non abbiamo bisogno dei campioni che vanno a vincere
le olimpiadi.
Dopo la mia decisione di abbandonare, sono
stato contattato da diversi Circoli compreso la Marina Militare che mi
aveva proposto
di fare il capovoga del K4, ma essendo posillipino di nascita ho
rifiutato.
Questa è la mia storia di 2 anni di canoa.
Dimenticavo una cosa di poco importanza, fui insignito di una medaglia
d'oro per meriti sportivi dal C.N.. Posillipo, che custodisco ancora gelosamente,
tutta la mia storia la può
avallare ancora il grande Arturo Cascone,
Affettuosamente.
ROSARIO OCCHIELLO.
|