Primavera 1946 Nord e Sud si
"scontrano" sul rettangolo rosso del
C.N.Posillipo assurto a centro dell'attività tennistica
napoletana. L'eco dei cannoni s'è ormai spenta e sono le
migliori racchette nazionali a "sparare" drives
e backhands che svirgolano la tennisolite. Dietro la rete
metallica "Zi" Luigi Pane avvita e svita la
testa sul collo inseguendo con lo sguardo i velocissimi
scambi. La passione per il tennis, che già covava
insieme con il nipotino (Carletto aveva allora poco più
di tredici anni), gli esplose violenta fra le mani. Buon
pescatore, lancia di precisione l'amo. Vuole un pesce
grosso per il tennis del "Posillipo". Mario
Belardinelli neo promosso in prima categoria, abbocca
subito e "Zi" Luigi "tira". |
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Mario Belardinelli sul "Centrale" del Foro Italico, durante i Campionati Iternazionali d'Italia del 1952 |
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1949 Bologna - Campionato Italiani Assoluti di Tennis Doppio maschile - 1°classificato Y.C.C. Posillipo : Mario Belardinelli e Rolando Del Bello |
Ancora oggi quando lo forziamo a parlare delle sue imprese egli svincola sempre e cerca di minimizzare ciò che è grande e di annullare ogni riferimento personale.Un uomo tranquillo insomma, tutto l'opposto del tennista spumeggiante, castigo di Dio per tutti coloro che incontrava.Ne sa qualcosa il francese Petrà sconfitto a Parigi poco dopo aver vinto nientemeno che Wimbledon, e lo ricordano Destremau, Kowalewski, Cernik, Marcello del Bello e Rolando e tanti altri ancora. Brilantissimo a rete aveva la volée che non perdona e nella risposta al servizio la sua arma migliore.Il suo drop short era il colpo di grazia per l'avversario già sforacchiato dai colpi passanti sparati dalla sua racchetta. Con simile impostazione era naturale che Mario emergesse nel doppioCon Rolando del Bello fu il primo italiano a praticare il giorno moderno in linea e per lungo tempo essi furono alla pari con la coppia famosissima Cuccelli-Marcello del Bello. Contro costoro Rolando e Mario riuscirono a prevalere cinque volte e poco mancò che non gli soffiassero la maglia azzurra in Coppa Devis, della quale furono spesse volte riserve. Washer-Brichant, Cochet-Bonelli, Patty-Golden, le vittime più illustri di questa coppia che giocò sempre sotto i colori del Posillipo. Oggi nonostante i suoi 39 anni (ah! quante ragazze non ci crederanno!) Mario gioca ancora. Sempre in prima categoria è ricercato all'estero specie in Germania dove ha una... affezionata clientela! Non scende più al Roland Garros o al Foro Italico dove fu tra le vedette, ma porta ancora vittorioso il guidone verderosso sui campi stranieri. E' quasi intramontabile! Ha tuttora il suo pubblico. Con noi si fermano in tanti a guardare quando gioca impegnato al massimo o quando, paziente, si ferma a limare i difetti a Carlo Pane, cui insegnò l'abc del tennis dieci anni fa, o all'Ing. Fabbrini neofita '56. Atteggiamenti da artigiano del tennis che si adattano a lui che non volle mai "essere divo". Lui che, romano de Roma, fu napoletanissima subrette del tennis nazionale. |